Strane Stagioni
Celestiale effluvio
– primo e vero –
d’una rosa – e stata –
spiaggia d’onde
m’inarco e m’inebrio
àncora
tra anfratti e fronde
gocciolante
ocra dal profumo rosso
e tini mi ribollono
di un non perduto Amore
nel suono – a tu tonale –
insonne
intimo audace sfioro
dalle nebbiose piogge
respirando frange viola
palpitando luce avorio
nuova fiamma accesa – d’invero –
ebbra nella calda grotta
mentre fuori nevica a briglia sciolta
il bianco buio delle perse notti
e lì ti aspetto
… in divenire oltre …
con la sola pelle addosso
© ore 9,10