Rosaviola
Strana questa lontananza
che sfasa il percepire e poco cambia
l’aria dal borgo mio al tuo
nel colore della malinconia
Forse il senso dell’andare
è proprio dirigersi verso l’equatore –
un mutare di moli negli stessi ruoli
sperando in estati nuove
Ed anche un tornare ai miei numeri primi –
circonflessa a barre di cemento
sorvolare confini su confini – transatlantici miti –
dragare giorni molli immaginando rondini eremite
proiettarsi in voli estremi rampicanti rosaviola
tesi a raggiungerti …
… quando mi stringo al mare
come stringessi Te
muro cielo di glicini d’acqua
e i miei desideri sono stormi di vele