Non sapendo di essere felice
A sprazzi, volitiva
buca l’erba il cemento –
nell’ora alta l’afa colpisce
madida fronte
son piccole isole sparse
intorno è tutto un cantiere
annuso
con selvaggia enfasi
avvinta dal cammino
parietaria e menta,
e il temibile forasacco
lascio al solo uso dello sguardo
così che torna il tempo
alla Me bambina
quando le macerie mi erano miti,
scrigni di sperati tesori
e salva alla collina
giochi sgorgavo dai pori
non sapendo di essere felice
© ore 9,02