Non c’è sussurro che non abbia un urlo dietro

M’ispiro a volte
quando il sangue è buono
pieno d’irruenza tersa

m’aggrappo allo scibile di idee nuove
se nuovo
è libero a dirsi
dell’ontico dorso della mente
a nude scapole
del primo vagito sulla luna
d’ogni orbita spersa nella stessa parete

e muovo
e nuoto
e volo
bevo dalla Parola il senso
che per risorgermi
m’uccide
con i piedi sulla terra

il mestolo è lo stuolo
che sublima l’Universo

l’Inconoscibile

sapendo che non c’è sussurro
che non abbia un urlo dietro

@ ore 7,29

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