Nelle Tue mani che si fanno coppe
A liquidi passi ti aspetto.
Ormeggiata nell’avamposto d’un pensiero
ascolto il tuo momento
disegnando la mappa d’ogni neo.
Che vada l’oltre via col vento
e ciò che non ci fu disegno
mentre mi prendi e ogni incavo svergini
dismesso l’arco del Tempo.
Nessuno può saper di Noi
salvo Noi Stessi,
delle curve stese al sole
e di quelle gustate nel cuore della notte.
Vedi come grondo
ora
a fili sciolti
nelle Tue mani che si fanno coppe.