Luce d’inverno
Si spandono l’ombre
d’ogni qualunque
frapposto al sole.
Nell’arco del giorno
d’attimi oblunghi,
nell’aria gelida
che riga le ossa,
calura velando l’estate focosa.
E pare che tutto non muova.
Guardo quella piazza e l’ora,
la sua Luce d’inverno,
e quei passi sento
su pallide zebre.
Ma non profano cuori
né luoghi di memorie,
ché all’alcova d’Amore
mai s’ha da imporre
nemmeno lo scarto di un’ oncia.
Così che nel vano m’ accogli
come io ti accolgo,
in un lago di carezze
… Nuda …
a mente
nel sogno che travesti
mentre sposti gli accenti.