…le prove figurative della Sapenza, stese con il prevalente impiego dei colori primari, spesso “inaciditi” da una stesura volutamente uniforme e totalizzante, si reggono su un equilibrio, appunto bloccato fra strutture forti e figure deboli che solo a fatica lasciano trasparire qualche traccia di passionalità formale, sentimentalmente curvilinea o avvitata. E’ un apparente distacco dalla partecipazione emotiva alla costruzione dei soggetti che corrisponde del resto alla distanza ( non all’ indifferenza ) dell’ autrice nei confronti dell’accelerato groviglio di mode e aggiornamenti culturali che bruciano invece lo stile e il linguaggio di tanti artisti presenti fra noi. Per suo conto la Sapenza mette invece ” in scena ” sulle sue pagine una continua ” stagione ” di spettacoli muti, privi appunto di ogni forzatura ” cantata “, liberi dall’invadenza di qualsiasi ” acuto ” di troppo, simili piuttosto a quelle atmosfere surreali che precedono lo svolgersi di qualsiasi trama, o per contro subentrano a spettacolo finito. Silvio Ferrari |
…ed è qui, in una attenzione sempre più ricca all’istintiva saldezza strutturale del dipingere, lo scatto personale, quel gioco della rappresentazione che coglie l’immagine, mantenuta asciutta e precisa al confine praticabile di una istanza a memoria e del processo di simbolizzazione interiore, nella prorompente essenzialità. Germano Beringheli |