Fantasmi

Quando la tristezza aggancia
s’emerge dall’indifferenza
e la paura agghiaccia

Non sanno più i respiri
d’esser remi – troppo s’affastellano
nel mare delle nebbie e troppo s’affannano
inquieti –
il porto dei pensieri
assume forme strane
i moli diventano sassi che fan male
e sbarcano in taverne
carcerate

Allora s a l i
su scale apparse
che scendono e non rianimano –

t r a p u n t e di pini che minacciano
e preda ti consegnano
a sordi echi
all’ inconscio letale
dove s’abbuiano precipizi
illuminati da un verde marcio

e le senti
quelle tenebre strette

di ragnatele e fantasmi

© ore 9,19

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