E da D’annunzio … l’inazzurrarsi delle ombre
Scricchiola secchezza tra le fauci della foresta –
pure se incerte aguzzano quel fomento d’umidore oscuro
che a tratti si trattiene in macchie grandi
e parchi riflessi
tu la senti
la fobia dentro il costato
/o la sentirai/
Nel punto più stretto della gabbia
saturno e i suoi anelli
nascosto alla calura qui a parlarti
l’intuito misterioso e grande che ti fa impagliato cimelio
sottratto a giorni brulicanti, dormienti, filistei …
all’estate impazzita
e sempre quel tutto
che insegue con solite
scoscese pendenze
d’odio amore … vita morte
imbandendo rimpianti e rancori
piagnistei di lacrime fruste
perle albeggianti tramonti
occaso a perdifiato d’astri irrisolti
Così mi consolai:
tra rose e profumo
sfogliai ali di farfalla, antica carta buona –
mi tuffai nell’estetica bellezza per riempirmi gli occhi
da d’Annunzio leggendo l’inazzurrarsi delle ombre
© ore 6,00