Druidico festino
Ci fu fuoco
e urla e gemiti
appena avvinse il clangore delle armi
e la lava s’accapigliò alle viscere
Disciolti attimi fuggenti perché non restate?
Druidico cuore innato s’erge
da nottale atavico festino
all’alba delle tenebre da noi stessi stregato,
lì rimane il lago
che mi coprì la carne
affinché tu potessi denudarla
G u e r r i e r o
sul torrione più alto –
spontaneo prosieguo
nella notte dei lampi
E via da astratte sentenze
i nostri corpi, unico manto,
in quest’afflato non chiesto
siano faro e fallo che carezza le acque
© ore 9,36