Categoria: poesia

Cose

… e dare moto e modo …

alla passione incontrollabile del vento
che va dove lo reca l’onda inesistente
e senza porte

ma è così che vita chiama a vita, e dal cuore
della notte ci riporta al sole

al gusto delle cose, chiamando cose
anche quelle con un nome

© ore 7,25

Vent’anni di vento

Ieri – nel Nostro ieri –
l’aria era la stessa e diversa

Non soffiava primavera
ma pur pluralizzata
mi lasciava negli occhi
liceali stelle

lo sguardo che mi dicevi
di una rosa magnetica

/ ed era vero /

e tu non sai quanti
intorno si rapivano al mio segno …

…così piena d’Amore io
a non più vent’anni di vento

© ore 8,14

TanKa

Lama di luce –
All’orizzonte plana
il mio sesso in due

Muliebre salsedine
e la mia voglia è la Tua

© ore 8,45

Mio Ciliegio

Piange Dio
la sera dei secoli –
e se non piange Lui
piango io
non rimanendo indifferente

So che la notte è vicina

e volo


ancora mio ciliegio,
all’abbattuto tronco
inerme,
fuggente
da catrame e ferro,
riavvolgendo fili e sfere
fino al mio numero primo

laddove
mi fiorivi gigantesco
per darmi
drupe gonfie di nettare
sanguigne nel loro Essere

/ Ebbra di lava dionisiaca
la tua e la mia impazienza /

© ore 7,19

Luna d’arancia

Si perde l’orizzonte
oltre spazi sconfinati

/ era di siepe lo sguardo
e non ci credevamo /

fra campi erbosi
l’acqua correva giochi a nascondino,
ogni spicchio di luna sapeva d’arancia
rara

ora
immagina il deserto –

l’intriso secco cemento che sta lì a ricordare
nelle ore più buie
come veloce ci mastica il tempo
dei semafori

e in quelle più amare, quanto fu dolce

… S u m m e r …

nell’unire le Nostre guance

© ore 7,00

Estasi

Fra sguardo e gambe
s’insinuano
le dita Tue d’Amante

Dolci scivolano
nell’ebbro bagnato
allo slargo che chiama
labbra a labbra
forte sussurro d’acqua
sete magnanima

Precipita la pelle
da un trapezio d’aria
vortice d’estasi
profumate acrobazie
mentre il desiderio – tutto –
entra nel lago di Carezza

e sotto una pioggia di stelle
… lei si domanda …
dove sono finiti gli anni

© ore 14,00

Due lacrime viola

Quando mi torni
le strade sono ponti
che ci avvistano –

gocciare e rifiorire

boccioli di dita
a mani giunte
per essere
un attimo ancora
accanto a quel fiume –

commuovere.

due lacrime viola

l’una dentro luna
che non violi l’Ora

© ore 7,19

Nebbia

Non ha colori – la Nebbia
ma un non grigio e un non bianco
d’erotica malinconia

f u m a
mille allegorie

in lento silenzio
i m p r o v v i s a

Metafore fluisce
sacralità discinte
eterei galoppi
portandoli lontano –

dal nulla emerge
avvolge e discioglie
gli immersi sospiri
del vecchio paese

… e apocalittiche visioni
si stemperano …

apolidi ci si comprende
smarrendo
il senso del corpo
e della voce –

che più non avverranno
all’albero delle mele
credendo di saperci intatti
nell’anno che tornava

Già,
la Nebbia:

da quelle parti

le volte risale senza faticare,
nello spazio di un vespro
copre l’estate e poi la libera
tutta sfumandosi come mai stata –

che forse emigra fra astri stellari
per far rifulgere una nuova alba

© ore 7,48

Sassi e Passi

Sulla battigia state

a ricordare ricordi in chi vi guarda

Voi

sassi e passi dell’anima

soggetti alla borsa del mare –

grandi rocce sgretolate

e mancate

da prima che le scimmie

osassero

conoscere Stanley

Un velo v’urge d’importanza

e il vento lo squarcia

lasciandovi secchezza

nelle fauci, l’inerte arsura

che d’inverno ghiaccia

Ai più fortunati

/ perché vicini all’acqua

e complici della sabbia /

s’offrono umori

che sbatacchiano,

onde al rialzo e al ribasso,

una stasi agitata

nell’incanto –

con tutto quel che serve

per immaginare

… o r m e …

di cui non resta traccia

© 6,59

Momenti

Ho fatto un nodo
alle mie ultime calze di seta

/ per ricordarmi
quanto cammino
accesi di sbagli,
le molte occasioni perse
sul palco del mio Canto
e tanto, tanto altro … /

Quasi le stavo strozzando!

Mi rattristavano quei feromoni
spersi
li avevo conservati dal mio Ieri
intonsi

Pensai:

Ci farò un bel quadro
credendolo un’opera d’arte –
può essere che tutto torni com’era

Poi cambiai idea

© ore 10,00