Bella di carezze
Luce novella sulla prima alba,
sa ancora della notte andata.
il Tuo nome sussurra
in eco.
E afferrarlo vorrei per gridarlo
alto, ampio,
senza più timori né scene
anche alla rosa dei venti .
Rossa, nella stanza che mi tiene
a sforare ogni lobo vivente.
Ché innominata preda del silenzio
Io mi sento
nel trasparirmi languida.
La guancia volta a pensieri audaci
al largo del mio mare luccicante
dove scivolo calda
col sale fremente sulle labbra
sui miei seni candidi.
Un tulle di madreperle a fasciarmi
fra stelle di vele ampie.
Così, priva di domande,
mi arrembo esausta.
Morbida all’affiorata spiaggia,
bella di carezze, celeste d’acqua …
… nel raggio che fiorisce
e unisce il polso Tuo al Mio
in questo sempre troppo breve.