Categoria: poesia

Un cristo non risorto

Ho accatastato giorni
anni
la mia partita doppia
un dare e avere su trespoli
di grotte

.

Troppo tardi
e a nolo
la Consapevolezza
-estremo atto di un ruolo-
affacciato a una finestra
sui rami del poco

:

ha vendemmiato il Niente
al postumo incrocio

se Niente vale il Vuoto
di un cristo non risorto

@ 1 luglio ore 8,10

P a n n i

Stavano stesi
su un poggiolo di pietra
multicolori accesi
a pronta presa:

p a n n i

che passai veloce
sulle mie quattro ruote,
con la faccia schiaffeggiata
e una tempesta di tronchi
a inchiodarmi la voce

tremenda
sensazione

dove il perdono latita
e il cervello è morso

da puzzolente rancore

@ 1 luglio ore 7,00

Mente e Corpo°

Di solitudine
può morire
il respiro in blocco,
l’Argonauta
che il vello più non trova,
la Sirena
che perso ha la sua voce

.

Ma se
la Mente
si propone
come fortemente vuole,
anche il canto torna al corpo,
l’imene viene
d’onde dolci

nel cuore della notte
sotto i raggi del suo Sole

°
Perché differenziare Mente e Corpo?
Così indissolubilmente uniti vena a vena , sangue a sangue …
nel mistero che è respiro finché morte non li separa
.

@ ore 9,07

… e Io …

Quasi lo tocchi
il Tempo
dolcissima desolazione
di un convento
nella fulgida estate.
Secchi muri
si sbriciolano e rimangono
come lì da sempre
cipria alla terra, cipria al selciato
sacro e profano assieme
angeliche ali
folletti e fate

Guardalo il pensiero
sonnolento come evade
senza fiatare
su quel consumato.
Il verde che lo tiene selvaggio
di nobiltà lo cresce
senza spazio né momento,
il dolore più non resta
dalla luce è accecato
cicatrici scorre
sorgenti fra rocce
arterie lievi

Questo il Mondo
che fino alle ossa voglio
film dove s’entra
senza inutili parole
col respiro della festa

… e Io …

ombra alla mia ombra
nell’Incanto incastonata
al grembo d’una foglia

il Mio col Tuo silenzio
ascolto

@ 25 giugno ore 16,22

Svestita anche la Notte

Madido legno
dal Tuo tronco
magico
emani.

Su e giù
per monti e mari
il mio continente esalti
silenziati gli stivali
n u o v i
dimentichi
di ieri.

I nudi piedi mi baci
volente il desiderio
sulle piane bianche
dalla grazia in fiore.
L’arresa delle coste
calda fragranza scorre
scivoloso intreccio
nelle nostre bocche

svestita
anche la Notte.

@ 8,00

.Piove.

Una Nespola di cuoio
sulla zolla si sparge,
rotola e tace.
O p e r a il Vento
quando al basso succede,
da baritono si espande
in tenore che taglia

Anche Lei aveva fiato
e note
dal profondo al soprano.
Ma l’ugola
che corde ha messe
all’angolo
per troppo
preda è del rauco
e madre di domande

… figlia …

dove sia emigrata
la sua gola ampia e cristallina,
incipit di una non fine
che brividi perde
d’acqua

anche dalla pioggia che cade.

@ 7,59

A Sogni Spenti

Si stacca la Tradotta
da sfocati pontili
a sfioro d’acqua
pare vagare senza meta
quasi sospesa
la ingurgita la nebbia
lascia fazzoletti bianchi
farfalle nello sterno
piccoli pezzi di pane.

T r o v a m i
dove non sono arrivata
lì sarò ricordo
ad annaffiarmi le palpebre
avrò la fronte calda
incosciente
e Tu lì ad aspettarmi
col sorriso strappato
a un sipario.

Da qui starò a guardarCi
a fianco ho quel portone
severo
pesante
che quando lo passi
usa raccontarti
la storia di una busta
vuota e sola

di come s’imbucava
a sogni spenti.

@ ore 7,30

Il Processo

Cosa ho seminato sul mio cammino
oltre ai sogni e alle illusioni
se campi di pietre mi sono testimoni a sfavore.

Nulla m’importa di una Corte d’Ingiustizia
che mi punta gli indici contro
non guardando ai propri figli
così parziali e ineguali fra sangue e ossa.

A Porte Chiuse è il mio processo interiore,
la mia condanna esemplare per aver creduto all’Amore.

@ ore 8,14

Campi di velluto

Trovare il modo di raccontarmi il giorno
lasciando note al sogno.
Dare giustizia alla ragione, almeno una,
di tutto questo stordire che percuote
e non accetto.

E arsa piango
dei fiori le fattezze
i campi di velluto
la malinconia struggente d’ogni raccolto insieme
qualsiasi altra cosa abbia respiro inconsapevole
che possa assaporare il frutto
quando il mattino avviene
a farsi notte ancora e nuovo essere

..

perché paura ho di perdermi.

@ ore 7,33

Sentirmi

Da quanto non tornavo
viva
visibile
vera
uscita dal mio guscio

Le gambe
i polsi
il volto
ma soprattutto gli occhi
a posarsi
su di Noi
a ritroso

.vuote le tasche.

Luogo a luogo
s e n t i r m i
fuoco e ghiaccio
e tutto nascondere
con parole sfuse

e un sorriso di plastica.

@ ore 7,10