Categoria: poesia

Il lago e la montagna

Sacra montagna
dal suo comò affacciata
su una costa della stanza
a ricordare come rossi
fossero i gamberi –

nel lago della sera
splendente si specchia
assieme ai suoi pensieri,
a flussi lavici
indelebili all’ardesia

Così come tu vuoi li abbia
mentre la cingi
nel lasso guardante l’esistenza
accoccolata fra le braccia
del quadrante …

… tanto che divaghi remi e barca
con il bagaglio a un piede senza traccia

Sa di scuro profondo
il molo – lì pescoso
sulla malinconia del creato,
ed è sonaglio d’argento
che brilla oro fuso …

… da Era ad Eco l’accartocciarsi
di un naso turchino

che trasformò in fato

i nostri polsi infranti

© ore 8,43

La mia Zaira selvaggia°

Neve e sale
su occhi d’acqua
e pace –

Corrono

liberi di essere
luce libellula
mille criniere
musicali zoccoli

Destrieri

neri e bianchi
vivi di bellezza
nel momento
etereo eterno

/ rosei aironi li incoronano
a guizzi d’ali si spruzzano nel cielo /

Ed io

tutto ciò rallento solo col pensiero
per gustarmi questo afflato poetico

e divenire
e sguinzagliare


sulla loro spiaggia …

… la mia Zaira selvaggia

°
Da Run di E.

© ore 7,25

Ferro rosso

Calda ed ambrata
s’illumina Savana
ai piedi del tramonto

È pace tranquilla
in questo parco sul mondo
immenso, faunistico
ripieno di sole

Tu sorvola
fossi Acacia sparsa
sulla duna piatta,
nota che non suona,
testimone segretante
bramati ruggiti
nel giorno che riposa

E alla notte …

… dona le più accese orbite
penetrando picozza la realtà insonne

scruta l’affogo della fame nella pozza
i pedaggi pagati col sapor del ferro rosso

© ore 8,24

LA

Dove il tuo LA – mi chiedo


trapassando la cima dei denti

imbevendo nuvole
di cotonina azzurra
prese in prestito dal cielo
nella gola oscura delle tenebre …

… con un tocco secco
alle pareti che inciampano il respiro

nello scavo ateo di un dio

© ore 7,16

Dal primo dei pianti

Senza l’alba
non può esserci tramonto

/ non viceversa /

se evade la coscienza
e ci trasforma in altra cosa

Nudi nasciamo
senza averlo scelto,
con l’arbitrio d’una veste
che ci ride e piange

/ illusi sarti di noi stessi /

da un buco partoriti
già dal primo dei pianti

© ore 7,19

Ceralacca rossa

Hanno ancora fili i sogni
alle prime luci dell’alba,
un dorato soffuso d’argento –

così che ora ne scrivo con due dita complici
disciolte sulla tastiera.
Senza importarmi di cosa dicono, se abbia un senso
ciò che digito,
o luce novizia l’abito

Non so quanti passi ci saranno oggi
ma è bene sperarli
ancora umidi e tonici
mentre ti ascolto oh aria paladina
che mi muovi radici inconsce …

… riportandomi agli albori
arResa alla lancia fiera del mio nero cavaliere:


prono alla sua scocCa e al suo falò
un mandolino da fiaba ardente
dove poni i tuoi palmi invisibili

e il sangue di ceralacCa rosSa
che cola e cola …

… in un torneo di rose e di viole

© ore 8,08

Dove atterrano gli angeli

Tortuosa va la strada –

se non è strada è vita,
nel suo semplicemente dirla
spesso s’attorciglia,
in un cordone immane
a g g r o v i g l i a
salite da sbrogliare

A volte mozza il fiato
che pare viva,
elettrica dose massiva
tra cunicoli e gangli
nel divino carnale

E luccicano i capelli
liberati, sfocianti
con il corpo tutto
dagli antri – aperti
a praterie selvagge

Volti
gli zigomi nudi scampati


verso
cavalli di vento …

… dove atterrano gli angeli

© ore 8,20

L’Anima e l’Amore

Assopirci

affusolati avvinti
nella notte del giorno
nel giorno della notte
con l’odore del sale marino
e il nostro sapore in bocca

Danzeranno le ombre
senza più timore
al primo
panno al sole
su transatlantico testimone

finché di lui la luna non si copra
e scopra

per ricominciare ancora

/ l’Anima e l’Amore /

© ore 8,59

Ninfee

Adoro le ninfee
sospese a pelo d’acqua –

regali, su vassoio poggiate
fra verdi merletti
offrirsi a sguardi predali.
Sparsi ombelichi fioriti
silenti a concedersi
con parvenza indifferente
quali delizie intoccabili

Il cielo è dalla loro parte –

in esse si specchia ed appaga
compiaciuto d’averle create.
A intuizioni fini le penetra
in ogni intimo afflato
lasciandole integre nel loro stato
e dolcemente cullandole
come bimbe indifese

Se ne apri il sipario, ti appaiono …

… fossero lì da sempre in segreto spiegate

a un volere imperscrutabile

Curiose rane gracidano, gonfiano il petto
su quel mondo intatto …

… ma il peccato d’essere belle non le riguarda

e non possono che sospirare

© ore 8,16

White pocket

Tenace brunito legno –
tra meringhe e pandispagna
d’arenaria
Tu spunti solitario
preso da macchie verdi

/ Crocifisso lì immolato /

Sei preghiera secretata
sulla punta d’un pianto
sfuggito alla corteccia
e mai ammesso –
casuale scelta
di piume ballerine
vagabonde in estasi
venute da caldo
avviluppante cammino

Sei tutt’uno alla tua sedia

che ora può dar corpo all’anima
in ogni spicciolo d’aria che passa …

… felice d’appartenerti

© ore 6,09