Categoria: poesia

Naviganti senza mari

E sia

un qualsiasi spiraglio alla porta
che l’occhio magico aiuti
a schiuderla senza più timore.
Ma lasci sospesa
la forma del verso
in oro bianco liquefatto
per dare agli altri il proprio immaginarsi
e costruirsi ponti e palazzi
invenzioni e speranze
col fiato che abbia la nebbia del cane

E vorrei dirti

del rivo veloce
dell’ansia che prende
a ogni chicco che scocca
da antiche lancette

in quest’era dal barbaglio silente
di naviganti senza mari

@ ore 7,00

Ti cerco …

… quale acqua
fra grani di sabbia
estranea moltitudine
che sotterra

L’ossigeno
m’accompagna
per dare una ragione al passo,
e se le mani bagni
ristoro è del cammino

Sei fuoco che arde
quando mi parli

e anche a strette intercapedini
Io ti scrivo

… su di un foglio bianco …

il mio pianto

il mio sorriso

@ ore 7,00

Dall’autobus

Non siamo che finestre
che si staccano dalle case
e per le strade vanno
col loro mondo appresso

a volte si fermano e tornano sui loro passi

a volte si chiudono per sempre

La Siepe

N u d a

si guarda la siepe

S o l a

fra verde scarno
fra verde folto
ha pensieri nati
e subito andanti

… attimi …

c’era un ieri
nel fuggente presente

che nell’incerto domani
non ha più occhi per piangere

@ ore 7,00

Il sei che col nove

Perché scriverne e non invece farlo
andando oltre un pensiero stempiato
a c c a t t i v a n d o s i
negli incontri andati
e ritrovarsi
coniugati al presente

Le vedi
quante vie sulle mani?

Cicatrici, disegni,
o anche modalità opportune
a formulare concrete carezze

È così difficile
muovere un prato …
dare fiato a uno stelo?

Le labbra possono tanto
e di più la pelle,
le giravolte del ventre
a capovolti termini
uno dentro l’altro

Il sei che col nove …

… l’estate porta a dicembre

@ ore 7,00

Profumate lettere rosa

Da caffè di terra
si leva vaporoso fumo
e. vado
su scure scogliere
dove sbatte lo schiaffo
e tuona l’onda lo schianto
lampo
d’avara misura

Ma Tu
s c r i v i m i
dal Romanticismo
profumate lettere rosa

ché sono l’arsura
scrigno segreto
tolto al Tuo sguardo
gesto d’una sera …

… tuorlo di memorie
a emblema

di nessun’ altra

@ ore 7,30

Una …

… me ne sarebbe bastata

senza resto

Giunta carrozza ai pori
con pariglie ardenti
e la stessa sete
di quel naso sconvolto

Avrei costruito un Tempio
sul più alto dei monti
in grazia di stelle

e rinunciato
a ogni altra parola

scritta e detta

@ ore 7,00

… passerò alle braccia

Vidi

quelle braccia
in difetto al banco
a punte spinte
dal basso verso l’alto
con gli occhi grandi…

…vene su muscoli maschi
sciare il taglio della carne.

E sentii una carezza inquieta
colorarmi le guance

Piccola rosa
la mia bocca si stupiva

senza sapere dei vicoli caldi

@ ore 7,00

Sulla mia penisola

Non hanno più molte dita da dirti
i miei palmi

Ma non importa

Qualche fiore è rimasto
a profumare il campo
e a dar luce alla strada.
Né importa
se la neve morde
fino al torsolo le notti
degli addiacci solitari,
poiché trascina il nuovo giorno
alle semplici cose,
a un caffè caldo,
alla cipria di un sorriso …

… e la passiflora torna a spalmarsi
sulla mia penisola,

su quelle bagnate ciglia
che solo Tu ed Io sappiamo

@ ore 7,00

Quesito

Quale il Tuo sangue
così intinto nel mio …

… e quale la pelle
che ci fascia in una selva
d’abbracci?

Non può rispondere
A m o r e

Lui
che sa solo di Esistere

@ ore 9,00