Categoria: poesia

L’ultimo°

Ha freddo il treno della notte.
Quale?
Uno dei tanti – soli

il Nostro
unico

disperso

                      

nelle valli del sole

dove l’infinito
vince l’orizzonte

Dirlo

a questo sguardo autoctono
che scocca dal suo molo

e vola

e mi ritorna

°
Sezione Opere : Ultimo

Tema

E sia.


Scriverò di temi universali.

Svolgimento:

per esempio della pace nel mondo
degli inciuci politici
delle ingiustizie
degli integralisti
dei sessuologi
dei preti che si sposano
delle coppie a fritto misto
di virulente invasioni
della vita e della morte
dell’amletico vax o non vax

di ciò che va ad estinguersi per colpa dell’uomo
quale uomo
tu io noi voi
considerando la donna e ogni bile varia variabile

E poi di tante altre cose che sono le medesime cose

/dimenticandomi/

Tanka

Latte di neve
munto dalle nuvole
libra nell’aria

vagisce un filo d’erba
immensa culla bianca

Sarò così …

… rosse le unghie
rossa la veste
rosse le labbra
sulla pelle candida


del succo di lampone
in mano,
l’occhio Tuo languido
a mescolarmi
il sangue

E sarò così

pura passione
puro rossetto
che vuole essere mangiato
sensualità
fra voglia e sentimento

/mentre a piedi nudi ti passo/

Vita

Abbraccerò
in parti uguali
la neve e il fango …

… perché la neve è acqua di cielo
e il fango terra di acqua.

Slackline

S p i e g a r m i

farne vele assolate
flusso che scompare.
E invece riappare in un sorriso di ripasso
-malinconico semmai-
lasciandomi incompleta:

¿ Ho perso la borsetta con i miei segreti dentro,
o sono senza arti camminante nel dipinto tuo
incantato ?

Se è un pezzo di Me che sempre ti lascio
se è un pezzo di Te che sempre mi lasci

e al freddo dell’aria volta a sera
le papille hanno il gusto del vento …

… rami spartiti su chiavi diverse

da una foto ormai deserta

Nostalgia

Quante le volte
e quante altre rinascerò
quella linea luminosa,
gli affluenti che scorreva.
Narici sotterranee circoscritte
togliere ai fantasmi,
pieni di globuli vivi
libri ancora da leggere
in viso alla lanterna

I piccoli miei passi
strimpellanti ciottoli rossi e grigi
l’armonia di suoni immortali
grifo e croce alla marina

… e la voce … la sua voce

librarsi sventolando voli
in segno di raccolta
nell’aria aperta al sole
sui luoghi dei giochi,
per ritornarmi a malincuore
a splendere orizzonti
esplosi nei tramonti
non dubitando mai dell’aurora

come fossero l’ultimo bacio
d’infiniti baci nuovi

Sorso di voce

Latteo stelo abbevera giglio

Ha cadenza speziata
la lingua che trema sotto il balzo dell’arco
una tacca di sole

Parlarci la notte senza ledere l’ore,
nel nido che accoglie
fragranze da caldo dipinto.
E versare nel bicchiere dei giorni
qualche sorso di voce
non nuoce ma è assioma …

… che stacca da nude stazioni

Il Tuo fiore

Aprimi
ti prego aprimi

e torniamo a ieri

Prima di quel sangue sul selciato
a memoria ancora vergine
su quel verde prato a ferite che non fiatano
nel mio porto di cristallo navigarci a gonfie vene
tenerezze estreme con il rosso intatto

bacio dopo bacio

/il Tuo fiore a sbocciarmi fra le labbra/

Sgorgata

Arrivarti nitida

a nuoto di cielo
naufraga da un mare
impiumato
col mio secchiello d’onde preferito
per dirti … senza dire
ciò che nello sguardo è scritto
e non conosce fine

chiederemo Altro
e al Nostro scrigno segreto
doneremo
fiati d’una sinfonia

labbra a labbra
il percorso delle mani

/là dove carezza la saliva/