Categoria: poesia

Pirati

S’espandono
sulla piccola costa dorata
onde farfalle –
corre la spiaggia
a proteggere
Faraglioni che non proteggono

Si sgretolano così
alle intemperie
veloci o lente
manicure di sabbie
dedite al tedio,
monotono languore espanso
da poeti maledetti –
e cangiante
allo spettro dell’apolide caso
si spella l’attesa
dei nostri tartari
adoprati su marosi deserti

Pirati, strani pirati,
indifferenti arrembano
nel limarsi le dita
su patiboli ineguali –
c’hanno ciuffi di speranza
strappati a nuvole svagate,
evasioni nullipare
da mettere in forzieri,
fumettosi pensieri tanto per ./.

E all’occorrenza, quali stelle,
contro correnti stanno a guardare
come bene si muoiono in miniera
il concreto e l’astratto

… vinti dall’amo …

e dalla pesca
che mordono nella breve estate

© ore 7,57

Eagles

Dove non brillano palme gentilizie
all’estremo nord del sentiero …
vento ~ pioggia ~ gelo
schiaffeggiano scogliere
e il mare non ha sale sereno

Sono momenti > lunghi momenti<

e meno lenti di ieri

p r e …
… c i p i …
… t i …
… a m o

S’era riscoperto liceale rivo,
l’estremo dire e rivelare
confidenze rare,
la coincidenza delle madri
fino all’infanzia ch’eravamo

E meraviglia più volte acchiappava
nel petto pieno d’affluenti affanni,
malgrado istanti supini a ritagli
avvinti da un vento magistrale –


avvolto il nudo estremo del collo freddato,
agnostico e incapace d’assaggiare
il tepore della sciarpa che stringeva
in mano

Impossibile dimenticare –

e perdonare
quel tutto volatile

ora che dirmi Amore è fuori tema


ora che dirmi Amore è troppo tardi

© ore 9,30

Di more e mirtilli

Era

riprendere la storia
e filo forte

trama e ordito –

dello sguardo
a stupita memoria,
il sorriso attraccato
quale baia del ristoro

E di più erano gli attimi
che alla lingua appartenevano
senza uso di parola

… gola a gola …

i giochi scandire dell’amore
nel bosco con respiro nuovo
come fosse interezza
il moto nella piccola gioia

… corpo a corpo …

la nostra incompleta persona

© ore 8,28

All’ Hotel California

Quanti anni hai,
e quanti in resto me ne dai:
breve o lungo, un viaggio è

Ehi, dico a te!

Tutto casa e fossa,
re nelle patrie galere –

dei miei fianchi tondi
che danzano ombelichi mondi,
ritmiche genuflessioni
per succhiarti fino all’osso il cuore;

dopo una guida stolta
e un tuffo all’angiporto
dentro la nostra notte
esplosa a liquefatto sudore

Ehi, dico a te!

Sotto i raggi del sole
su catrame molle
reo d’una luna vuota

che dopo un impatto folle
mi racconti di miraggi morti …

… da cui non potrai uscire
nemmeno fossi cielo in specchio
sul mare delle ombre

© ore 16,18

Alla Patria dei miei anni

Calda, calda placenta –
accoglimi, ispirami.
Fatti culla tranquilla, nido
sull’albero verde

Ho paura d’uscire tra estranei dipinti,
sotto nubi di cenere non farmi piangere

Verso bagnasciuga oso sentimenti –
a chiuse palpebre
ricordi che non voglio spegnere
pur se s’infrangono sulla mia pelle
lasciando graffi indelebili

«Quanti fogli vanno a sprecarsi
che prima erano bianchi e inconsapevoli
negli autunni accumulati
più che le primavere,
nelle estati bruciate su spiagge di sale,
negli inverni che mentono la neve
ogni natale
»

Ma ciò io lo devo
alla Patria dei miei anni,
alle mani che vogliono svuotarsi,
alle lucciole sacrileghe estinte
dentro siepi nottali …

… finché questo corpo
non mi assolverà aprendomi le sbarre

© ore 10,31

Madonna senza luna

Pare una lanterna
camminare il buio

Sola
Sospesa
Ondeggia
Fluttua

Forse nella cieca notte
mia e sua

Strizzo le ciglia e le iridi s’accucciano
per dar sboccio alle pupille che frugano.
Da parete a parete
è suolo scuro, solco oltre ogni giuntura

Alzo la veduta:

sul tetto non ci sono stelle –
cerco allora la luna
da queste parti in un pozzo caduta
e intanto seguo quella molle luce
spargere sprazzi di chiarore inducente
a macchia d’olio, a macchia di belva

Un mantello copre la figura,
salgono scale d’apertura e bianchi piedi
verso il pianto di un’ugola novella

Decifrabile a memoria, s’ode taciuta
melodia d’altro suono che s’accosta
nella selva oscura …

… melodia che non puoi ripetere
appena la tua forma alzi al nuovo giorno

© ore 6,14

°°°° °°°°°°°°°°°°

E n t r o:

nel momento che mi reca
a quel luogo, a quel tempo

C a m m i n o:

ci sono portici col mio assolo,
e vetrine che vogliono vendere
attraggono.
Non è l’ora giusta non lo è il giorno,
ma la voce esula da pietre a paragone …

… quando ha da schiarirsi la gola

Qui c’era un fruttarolo mondo,
lo gettarono al suolo.
Riemerso, ha nuove costole.
Agnostici entrano ed escono
passi nuovi

P r o s e g u o:

il pensiero vuole portarmi
altrove,
alla distanza confusa
dei nostri discorsi,
al sacrificio delle mezz’ore …

… che timbravano un lavoro

Oltre le continue affollate orge
scritte e orali di ora come allora,
che non soffrono ad oggettiva conta
sia quando il sole veglia
sia quando se la dorme

M i f e r m o:

davanti a una vetrina
di secchi fiori,
il riflesso di un dito si posa
quale tremula farfalla.
Impera la tua richiesta e …

… il suono mi martella il cuore

E c’è il dubbio della croce,
le tredici esistenze a indurmi
in tentazione
per chiarire l’ultima ombra
e non tradurci nel nulla di una fossa

T o r n o:

/ ore 16,37 luminol /

Decidui alberi

Decidua vita

Caduca

torna poi con altre foglie

che di me non sanno

che di me non vivono

© ore 7,44

Funambolica sera

Non vedrà più diritte righe
dove punta l’occhio il naso

/ forse l’orizzonte /

Gioca


frizzantino freddo tepore
appena naufrago raggiunge
un mare e un cielo di colorazioni

e in mera sintonia Lui muore e risorge

c o m m o s s o

dalla tua fronte

© ore 8,19

A Domitilla°

Quante albe
accorsero ai tuoi desideri

e quante notti
accesero stelle
alle socchiuse ciglia
vibranti vibrisse …

… non chiesi al tuo pensare

Il sogno ti rapiva
con sussurri alla menta:

Sì, sei la mia gatta bellissima
ed io non ho un cuore di cenere

© ore 7,59

°Sezione Immagini