Sul fiume dell’acqua
vele scorrevano candide –
in poppa leggiadro
l’empireo soffiava stellato
Era il sangue a lambire
eccitando risvegli languidi,
quella sera alla porta
anemico magone ingoiato
( Omissis )
Eri tu ed ero Io
immensi lillipuziani,
estremi nell’occaso intrecciati –
d’ambra madidi nel flusso serale
stretti dalle nostre mani
prima del dopo
quella prodiga rosa
( Omissis )
che ti fece piangere:
” Vedi come per te mi commuovo? ”
Così che cime splendide si manifestarono
– per l’aquila e il falco –
al di là del tempo, al di là del passo
© ore 8,34