Gabbiano

Laggiù
dal pontile
ammiravo l’orizzonte svanire.

Con gli occhi fermi
resistevo al battito
fino al punto massimo,
fino a quando il bruciore
non carpiva lacrime
che poi grondavano
dietro al respiro
… silenti
rivoli …
sulle mie guance abbagliate
evaporando.
A volte
una
ne scampava,
impigliata a un angolo di bocca
mi sussurrava del sale
che non aveva fine.

Ma ancora ci provavo
senza mai desistere
da quel pontile
volta al volo alto del mio gabbiano
che lì si levava
… beato
leggiadro …
con le sue virgole d’ali

per ingoiarsi tra cielo e mare

e ritornare

@ ore 7,29

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