Per il troppo che preme da dentro
Questa è la sera che chiude la vita di un anno,
e il Vecchio s’uccide come è stato con gli altri.
Si ride dunque alla morte
e si brinda?
Non posso pensare che tutto il passato finisca nei botti,
tra lazzi e schiamazzi,
in vetri ricolmi.
Ma io cosa conto?
E torno al mio sguardo bambino di stelle disciolte
al momento già triste, al pensiero di ora.
Scrivo e cancello
per il troppo che preme da dentro
guardando il rosso sipario in attesa
appeso nell’etere.
Il suo spesso velluto che chiude e poi apre
a repliche nuove con speranze sicure del Niente.
Mentre l’acqua che scorre
ogni ramo percorre dei palmi,
e sotto i piedi d’ognuno non aggiunge …
ma toglie.