Sotto merletti di neve

Se ti abbracciassi e tu mi sentissi
senza proferire null’altro che il Nume delle foglie
nell’aprirmi rami e varchi al mio venirti

sul sublime tuo tronco

diverrei Albero
a te uguale o simile
in questa vita oltre il mio io
in essenza e forma

quale tu sei


qui adesso ora
mentre ti scivolo
su bianco suolo
con inchiostro finto
scevra da sicumera

O diverrei terra


dove pulluli a piene vene
tondi condotti nella corteccia
radici d’oro verde
per suggerci l’aroma
lingua a lingua
sotto merletti di neve …

… fra spiccioli chini in cerca
e ciglia di resina taurina
sapendo che l’inverno
non bussa ed entra

E mentre si sbottona
il suo cospetto sa di piume nuove

© ore 13,32

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