Fresche mani alla mia sera
Fresche mani alla mia sera –
ardente
cola
si esalta una carezza.
È tempo di febbre
trema
sulla fronte reca piccole gemme
Lasciarsi andare al quanto
buio corvino ingente
dono delle sue membra
Le guance sgorgano pesche
lumi di ciliegie,
festaiole pervinche giocano
a mosca cieca –
mi basta saperle, sentirle
tra alberi violinisti
qui, sempre con me
Nei conclavi dei parchi smessi
dove ruotano immortalati ciclisti
e dormono panchine …
… da lisce lenzuola essere presa
senza muovere una piega i miei talloni di seta
© ore 8,27