A DISTRUZIONE INTATTA
c’era ancora qualche spicciolo
in tasca,
la voglia di per sé,
l’intento di gustare e di gioire
nel giorno alto
l’allure della sera.
e c’eri Tu planato cielo
a riversarmi acqua di parole,
a carezzarmi ogni respiro.
luce a intarsiare l’ombre
nei brevi tratti che le mani
univano.
Ma un non coraggio aveva il tuo destino
per ritrovarsi Forza assieme al mio
ed emigrare.
così che treni passarono e sfuggirono
calpestando mondi
accatastando anni.
E ora che un filo di voce ci fa panni
ti dico che non credo a Lazzaro risorto,
né al solitario suo percorso su nostrane Ande.
ma al foro che fa buca nella notte
di uno sparo.
e tutto nel midollo lascia come vuole sia:
<a distruzione Intatta>
Luglio 2019