Zefiro
Fermati
donati una tregua
l’aria è sonnolenta
quietati
nella purezza acerba
e cristallina
che Zefiro solfeggia
cerca una zattera d’erba
sotto il pennone del marittimo pino
vedetta alla marea
che il meriggio s’accalora
se troppo lo senti
e sguardi e sospiri
doni in groppa a sfrenati voli
è tempo di migrare filosofici rocchetti
dal tondo di un tombolo bianco
che fiori sboccia dai fluenti petali
senza un filo d’anima
mentre s’alza la sete
e il suono della lira zampillando si spende
mulinando ronzii intorno alla fontana
oltre le finestre
dietro uno scacciapensieri
© ore 9,04