Intrecciando lontananze
Valse un applauso
d’acqua
l’ombrello rubato da chissà chi
all’Osteria della luna persa
Bene ricordo:
le vetrate dei negozi
cantavano indumenti retrò –
saltellavano schizzi matti
ai miei piedi danzanti qua e là
Ma cosa m’importava della mia gonna
ampia e troppo bianca?
Era una tavolozza colorata a catturarmi
ed ero io dentro il mio quadro
a dipingere gioia che non ha prezzo
Tutto ciò ammirava un lampione solitario
illuminandomi
D’un tratto gli fiorirono le braccia –
e un sorriso si librò in quell’aria d’acqua:
il suo e il mio assieme
Così si accostarono pensieri … intrecciando lontananze
© ore 7,00