Feluche
Di rosee feluche scriveva
sopra l’acqua scura –
e il disco rosso in cielo
placido ne cavalcava
l’ali distese
qualche baffo di luce vogava
verso la linea retta
o ribelle s’attardava
con sbuffi d’onde matte
schiaffeggianti gentilezza
alle banchine
del mio molo lungo
In fondo sorrideva una preghiera
su quei cuori dentro il petto unico
finché nell’inchiostro pieno
non balzava
– d’un tratto – l’avvenuto tuffo
e fiaccole superstiti in silenzio sussurro
non sfociavano da vento debole
– disciolta – madreperla su guance
non vedenti
Corolla nera
nel paese delle ombre appese –
a ogni angolo e anfratto
il richiamo che spezzava
e doveva rincasarci
Là dove la notte ancora salpa
i nostri passi impossibili
© ore 7,30