Maniero
Saliamo
Io e il fiato
rampicanti
immensa boscaglia
pungente l’intrico incrociato dei rami
pochi spazi ad aprirmi.
Ma c’è una stradina annuita dall’erba piegata schiacciata
qualche pietra a stordirla – e posso andarla
Saliamo ancora
Io e il fiato
rampicanti
ed ecco lo Spazio
sguardo smerletta su cielo azzurrite
nuvola piccola bianca a far banco
ghirigori d’ali svettanti ovunque e accanto
canti si spargono
Entriamo
nel Maniero fatato di vero Creato
che ha torri affacciate
sale camini muri stucchi arcate –
punti fuga inseguirsi convergere stacchi
metaforiche allegorie
Tutto a incontrare un venire
e l’aria di dolce donzella si segna
che l’oriente intarsia e finimenti – sul poggio
smaglianti cavalieri alla vallata protesi –
cuore e pensiero l’affaccio che avvista il Suo destriero
per poi sentirlo bacio esaudito dove scorre la sete
Valevole
l’importanza mossa su un vaso fermo
Notevole
quel senso complesso di cui il Viaggio abbisogna
l’inequivocabile Essenza che ogni passo lega a una meta
e questo fiato pian piano a colmare il suo passo con Me
© ore 7,40