Nostalgia

Quante le volte
e quante altre rinascerò
quella linea luminosa,
gli affluenti che scorreva.
Narici sotterranee circoscritte
togliere ai fantasmi,
pieni di globuli vivi
libri ancora da leggere
in viso alla lanterna

I piccoli miei passi
strimpellanti ciottoli rossi e grigi
l’armonia di suoni immortali
grifo e croce alla marina

… e la voce … la sua voce

librarsi sventolando voli
in segno di raccolta
nell’aria aperta al sole
sui luoghi dei giochi,
per ritornarmi a malincuore
a splendere orizzonti
esplosi nei tramonti
non dubitando mai dell’aurora

come fossero l’ultimo bacio
d’infiniti baci nuovi

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