La Verità del Mare
M’inchiostra tra rupi e carne
scesa da chissà dove
il respiro l’ Era del primo autore.
Valga l’orizzonte che medita
sulle uguali cose la nuova confezione
che ci confessa a noi
in nome dei fatti sperati
e nel ghigno della meta
coniugare nuove convulsioni
con astronauti mondi bucati
allucinando ipotesi e pretese
i gherigli di una noce costruttrice
d’illusioni eterne, di un cielo
dentro la fragilità che siamo
/ schiene diritte e schiene storte /
tutte appese a linee d’aria
al vincolo dell’eccellenze sovra numerarie
più aggrappati a pianti di parole
su pagine bianche
l’accapo digitando del ricominciare
per esistere almeno virtuali
dove anche da morti si rimane
/ pesci piccoli e pesci grandi /
senza bandiera alcuna
nella rete della stessa sorte
nella verità del mare