Né come, né perché.
semplicemente mi esisti:
mi sei.
Dentro ogni papilla la linea trapasso
che la mela divide
e innocua appare sull’innocenza del mare
senziente al cielo.
Dorato sole , latteo rimando la notte.
Tu sai …
dei confini che abbisognano del derma,
d’una luce che suoni oltre timpani celesti
l’anima liberando dalla valigia
sul giaciglio di paglia del momento.
Non dopo
a pugni chiusi e vuoti.
Ma ogni respiro ti conferma.
Strada dà al destino
alla via immolata in suo nome
all’acqua che la memoria abbevera
ai sensi baciati dalla porpora
anche quando il cielo plumbeo ingoia i suoi ricordi
e pare che tutto se ne vada.
Uno e Una
Noi …
col tatto consapevole
di quanto immateriali siano le nuvole
piovano o non piovano.