Categoria: poesia

Amo nel mio Amo

Da tanto non sentivo il dolce squarcio
del paradiso,
l’algide note tropicali cavalcare
colli e valli,
la malizia e l’innocenza fra le insenature
d’una piccola conchiglia.

Adesso dimmi della chiave che fino all’osso
m’apre,
così che possa svelarti il mio boscoso
incanto.
Da segrete fioriture l’Esserci
con l’acqua che tu vuoi far scorrere
in mille notti sorgenti.

Amo nel mio Amo …
… senza più il veloce passo del Tempo.

BOCCADIROSA

non miei
son quei petali in lirica presenza,
lo sfoglio del colore e della forma
che tu canti e non conosci.

impresso liquido s’addossa,
se stessa ripete sete paranoica.
l’antica mangiatoia
che al collo ti colava dal suo collo.
labbra … labbra … e sempre le sue labbra
fino agli argini della memoria
da ogni poro trasudante gioia .

e migri ora con la gola in luminaria coda,
l’ ardente ieri della vermiglia voglia
la sete affidando a Boccadirosa.

erotico piacere imprimermi vorrebbero le tue parole …
… e invece l’anima mi schiaffeggi ancora.

DOVREI

S’accende l’alba di primo mattino,
tenue rosato s’assaggia.
Tutto è silente d’intorno
pure non tace l’aria che fluttua a carezza
sulle fresche fronde degli alberi,
sull’erba che pare novella in quest’ora santa.

Un cenno di volo si leva con gocce di canto,
saluta l’antica campana,
il giorno che nasce.

Dovrei essere salva

sentirmi tutt’uno all’Eterno
che addiziona e sottrae,
viva alla vita che passa
e d’un altro giorno mi grazia.

E DALLA BREVE ESTATE

Domina l’ugola delle cicale
col suo suono intenso
che direi fragore
a ogni anfratto di verde.

Anonimo mistero
loro stesse
in gravido silenzio …

… silenzio
che mai si espande così ampio
nelle frecce dell’anno.

E dalla breve estate
profuma l’Immenso.

Né come, né perché.
semplicemente mi esisti:
mi sei.

Dentro ogni papilla la linea trapasso
che la mela divide
e innocua appare sull’innocenza del mare
senziente al cielo.
Dorato sole , latteo rimando la notte.

Tu sai …

dei confini che abbisognano del derma,
d’una luce che suoni oltre timpani celesti
l’anima liberando dalla valigia
sul giaciglio di paglia del momento.
Non dopo
a pugni chiusi e vuoti.

Ma ogni respiro ti conferma.
Strada dà al destino
alla via immolata in suo nome
all’acqua che la memoria abbevera
ai sensi baciati dalla porpora
anche quando il cielo plumbeo ingoia i suoi ricordi
e pare che tutto se ne vada.

Uno e Una
Noi …

col tatto consapevole
di quanto immateriali siano le nuvole

piovano o non piovano.

Le guance dei fantasmi

Puoi crederci oppure no,
dal balcone che s’affaccia
stendere un sorriso.

gli occhi sono porte
se ancora hanno una briciola
di sguardo.
e in sottopelle
quella lama umetta, via raschia
da ogni legno.
trucioli diventano i giorni,
e lontananze.

scorrono le strade del Regno
e asciugare non possono
le guance dei fantasmi.

BELLICAPELLI

… e indietro torno di molto.
sogno non sogno,
nella notte di un giorno
che epocale vela e veliero trattenne.

al corridoio lucidato a c(’)era
ora solo fra fantasmi e vuoto
in quel fronte del porto
che scompigliava maree.

a un tavolino al molo ritorto
da due caffè neri e bollenti,
silenziosa l’ansia sulle guance,
lo sfioro della chimica odorosa.

le mani indugianti l’una nell’altra,
gli sguardi su portali abbandonati.
con te ad invitarmi nei tuoi viaggi
col sorriso del mondo.

e io a portarti con me oltre le falde del tempo …
… dove uccidono i ricordi.

A DISTRUZIONE INTATTA

c’era ancora qualche spicciolo

in tasca,

la  voglia di per sé,

l’intento di gustare e di gioire

nel giorno alto

l’allure della sera.

e c’eri Tu planato cielo

a riversarmi acqua di parole,

a carezzarmi ogni respiro.

luce a intarsiare l’ombre

nei brevi tratti che le mani

 univano.

Ma un non coraggio aveva il tuo destino

per ritrovarsi Forza assieme al mio

ed emigrare.

così che treni passarono e sfuggirono

calpestando mondi

accatastando anni.

E ora che un filo di voce ci fa panni

ti dico che non credo a Lazzaro risorto,

né al solitario suo percorso su nostrane Ande.

ma al foro che fa buca nella notte

di uno sparo.

e tutto nel midollo lascia come vuole sia: 

<a distruzione Intatta>

Luglio 2019

l’ARIA CHE CI LEGA

è appena il caso di …

o forse no

che mi parlo un po’ da me.

forse ascolterai

nell’aria che ci lega

e tu dicevi stessa,

molle  firmamento

in questo tacito momento

che si fa collana ad altri.

un brindisi doniamo

alla voce che dispare

come essere mai stata.

rimbomberà alle orecchie

l’elemosina del suo suonare.

BRUGHIERA

so quanto tieni alla Brughiera

che ti aggrappi ai suoi arbusti e alle sue labbra.

hai bisogno di sentire ed ascoltare

dritta schiena  enigmatica,

disegnarla  e venerarla,

di avallarle nuova manna.

e non  vedi gli acquitrini che ti affossano le gambe

il bastone che comanda e dirige la tua strada.