Belle Époque
Vero che mi fosti sogno
… e ancora …
Più vero fu il sentiero che ci accolse
i piedi scalzi
e le lisce mie caviglie carezzasti
Dirlo in parole povere e in polvere
di cipria
o ricche di tregue senza tregue
filando inchiostro da endovene
non aggiunge e non leva
a quel che siamo.
E restano indifferenza
pennacchi di estranee cere
su altari di cartapesta
R e a l t à
sono le Tue labbra
alle mie rimaste accese
è come c’indossammo
il corpo e l’anima
© ore 7,59